La coppa della sofferenza non ha la stessa misura per tutti.— Paulo Coelho
La coppa della sofferenza non ha la stessa misura per tutti.
A volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Un primo amore può non sciogliersi mai ma finisce sempre.
Coloro che guardano alla miseria con indifferenza, sono i più miserabili.
L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l'amara voluttà del dolore.
Soffrire significa non poter mangiare né dormire, altrimenti è letteratura.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Il soffrire è umano non è elegante.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
La nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza; tristezza, lamenti, dolore fisico e mentale, angoscia, sono sofferenza; la separazione da ciò che piace è sofferenza, non poter avere ciò che si desidera è sofferenza.
Il piacere è spesso un visitatore; ma la sofferenza si attacca crudelmente e lungamente a noi.
Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.