Una religione cattiva è sempre una religione.— Pier Paolo Pasolini
Una religione cattiva è sempre una religione.
La continuità tra il ventennio fascista e il trentennio democristiano trova il suo fondamento sul caos morale e economico, sul qualunquismo come immaturità politica e sull'emarginazione dell'Italia dai luoghi per dove passa la storia.
L'uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell'uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo.
Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c'è niente di più bello.
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
Il successo non è niente. È una forma... è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per l'uomo.
Della religione, credo sia inutile parlarne e cercarne i resti: darsi ancora la pena di negare Dio è infatti il solo scandalo in simile materia.
Non c'è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come un rum e la vera religione.
Non esiste alcuna religione naturale: le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Gratta il cristiano e troverai il pagano, rovinato.
Mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico.
Per l'uomo profondamente religioso, nulla è peccato.
Un cambiamento di religione è per l'anima come un cambiamento di lingua per lo scrittore.
Abbiamo religioni a sufficienza per farci odiare, ma non a sufficienza per farci amare l'un l'altro.
La religione, qualunque essa sia, è la reazione totale di un uomo alla vita, quindi perché non dire che qualsiasi reazione totale alla vita è una religione?
Non sono le parti della Bibbia che non capisco quelle che mi preoccupano, sono le parti che capisco.