La musica è il fuoco dell'anima.
L'utile è bello, il dannoso è brutto.
Ho sognato una donna, bella e avvenente, tutta vestita di bianco, che mi si è avvicinata e mi ha detto: «Socrate, fra tre giorni, tu sarai nei felici campi di Ftia.»
La matematica è come la dama: è adatta ai giovani, non troppo difficile, divertente, e senza pericoli per lo stato.
La libertà consiste nell'essere padrone della propria vita e nel fare poco conto delle ricchezze.
La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce.
In effetti il tipo di musica che lui apprezzava davvero era quella che non veniva mai suonata.
La musica può sicuramente aiutare un risveglio delle coscienze, perché un paese che scade moralmente inevitabilmente scade anche culturalmente.
L'uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall'armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte: i suoi appetiti neri come l'erebo.
Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito. Questo è grave perché significa spezzare delle radici importanti della nostra storia.
Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica.
La musica ha un fascino che basta a calmare il cuore più selvatico, ad addolcire le rocce, o a piegare una quercia nodosa.
Sarebbe ora che il pianoforte capisse che la musica non è stata scritta da lui.
Impara tutto sulla musica e sul tuo strumento, poi dimentica tutto sia sulla musica che sullo strumento e suona ciò che la tua anima detta.
La musica è la vera storia vivente dell'umanità, di cui altrimenti possediamo solo parti morte. Non c'è bisogno di attingervi, poiché esiste già da sempre in noi, e basta semplicemente ascoltare, perché altrimenti si studia invano.
Oggi si può scrivere musica col computer, ma nella testa dei musicisti il computer è sempre esistito: essi potevano addirittura scrivere una sonata senza una sola idea originale, limitandosi a sviluppare "ciberneticamente" le regole della composizione.