Bene visse colui che poté morire come volle.
Chi si vendica, anche se assente, è sempre presente.
La moderazione e la medicina nella disgrazia.
Per una giusta causa, sbagliare è virtuoso.
Il saggio comanda il proprio cuore, lo stolto invece ne è schiavo.
A chi sta in alto è molto più facile che la caduta provochi danni.
Che fa sabato sera? - Occupata. Devo suicidarmi. - Allora venerdì sera?
Il suicidio è da sempre presente, in modo più o meno significativo, in tutti i popoli e in tutte le culture.
L'uomo che pone fine ai suoi giorni mostra meno il vigore della sua anima che il fallimento della sua natura.
A parte alcuni esempi di malinconia esaustiva e alcuni suicidi fuori dal comune, gli uomini non sono che fantocci imbottiti di globuli rossi per generare la storia e le sue smorfie.
Non che il suicidio sia sempre follia. Ma in genere non è in un accesso di ragione che ci si ammazza.
- Dottoressa Melfi: È stato un tentativo di suicidio? O forse si è trattato di un gesto simbolico? Un piccolo taglio, si usa dire in ambiente medico.- Tony Soprano: E il grosso taglio qual è? Segarsi la carotide?- Dottoressa Melfi: È un grido d'aiuto comunque.
Se non siamo felici in vita, il trucco non è abbandonare il corpo ma unirsi all'anima.
Per noi non si tratta di obiettivi personali o di vittorie, stiamo cercando di cambiare la nostra vita. Lo capisci Dan? Io ho avuto quattro storie importanti, e tre dei miei uomini hanno tentato il suicidio. Sai che vuol dire?
Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi. Cesare Pavese.
A volte ci vuole più coraggio a non suicidarsi che a suicidarsi.