Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito.— Publilio Siro
Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito.
A stento la divinità concede di amare ed esser saggi.
Più presto viene il pericolo quando lo si disprezza.
Le ferite d'amore le sana solo chi le ha inferte.
Un animo, che sa cosa sia la la paura, sa avanzare con sicurezza.
Per i difetti degli altri il saggio corregge i propri.
Naturalmente domina il maschio alla femmina, il padre al figliuolo, il vecchio al giovane, il forte al debole, il sapiente all'ignorante.
L'autorità del grado non conta. L'italiano non si inchina davanti al berretto. Nulla lo indispone più dell'uniforme. Ma obbedisce al prestigio personale ed alla capacità di interessare sentimentalmente o materialmente la folla.
La ragione è, e deve solo essere, schiava delle passioni, e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di obbedire e di servire ad esse.
Bisogna essere servi delle circostanze.
Chi è nato per obbedire obbedirebbe anche sul trono.
Gli uomini hanno un pregiudizio iniziale contro i tiranni; ma quando i tiranni o gli aspiranti tali propinano loro propaganda adrenalinica circa la malvagità del nemico, specialmente quando il nemico è debole e quindi è facile dargli addosso, allora sono pronti a seguire, e con entusiasmo.
Bassezza degli uomini che arrivano a sottomettersi alle bestie, fino ad adorarle.
Per dominare la natura, prima dobbiamo imparare ad obbedirle.
L'obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la divina volontà.
Non c'è nulla di così pesantemente e largamente fallace come le leggi, nè così frequentemente. Chiunque obbedisca loro perché sono giuste, non obbedisce loro giustamente come dovrebbe.