La pazienza messa troppe volte alla prova diventa rabbia.— Publilio Siro
La pazienza messa troppe volte alla prova diventa rabbia.
A stento la divinità concede di amare ed esser saggi.
Nulla bramiamo tanto quanto ciò che non ci è consentito.
L'uomo e la sorte la pensano sempre in modo diverso.
Dura è la povertà che nasce dalla ricchezza.
Se tolleri i difetti di un amico senza correggerli, li fai tuoi.
Ero arrabbiato con il mio amico: Io glielo dissi, e la rabbia finì. Ero arrabbiato con il nemico: Non ne parlai, e la rabbia crebbe.
Ed è così che Isidore Ducasse è morto di rabbia, per aver voluto, come Edgar Poe, Nietzsche, Baudelaire e Gérard de Nerval, conservare la propria individualità intrinseca, invece di diventare, come Victor Hugo, Lamartine, Musset, Blaise Pascal, o Chateaubriand, l'imbuto del pensiero di tutti.
Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
Colui che ha l'amore rende a sé estranea l'ira, ma chi coltiva l'odio raccoglie per sé fatiche inopportune.
Non c'è alcun divertimento nell'odio quando tutta la rabbia risiede da una sola parte.
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
Io so che l'odio come l'ira hanno la loro funzione nello sviluppo della società, perché l'odio dà la forza e l'ira sprona al mutamento.
Il cavallo con più rabbia galoppava fuori porta e lasciava il suo ricordo nella nebbia, le persiane ormai serrate inventavano la notte, solo il fiume vomitava i suoi rifiuti.
Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia.