Molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.
In antico chi ben praticava il Tao con esso non rendeva perspicace il popolo, ma con esso si sforzava di renderlo ottuso: il popolo con difficoltà si governa poiché la sua sapienza è troppa.
Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei.
La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
La sapienza procura a chi la coltiva il godimento dei veri beni; essa sola dovrebb'essere lo scopo de' nostri voti, ma le passioni la contrariano, i vìzi la maltrattano, e tutti gli aditi le sono chiusi.
Cos'è proprio del sapiente? quando può nuocere, non volerlo.
Come certi scogli protesi verso il mare profondo fanno sì che questo vi si infranga, ed essi, pur colpiti per tanti secoli, non mostrano alcun segno della furia marina, così l'animo del sapiente è saldo e racchiude in sé tale vigore da essere al riparo dall'offesa.
Non si vuol credere se non a ciò che si comprende con la propria umana sapienza, a ciò che rientra nelle proprie categorie anche le più sublimi: ciò che le oltrepassa, la sapienza di Dio, appare irrazionale.
Perché in una sola cosa consiste la sapienza, nell'intendere la ragione, che governa tutto il mondo dappertutto.
L'autentica sapienza risiede principalmente nel sapere insegnare agli altri avendo l'aria di non insegnare affatto, proponendo anche le cose che gli altri non sanno come se le avessero soltanto dimenticate, proponendole dunque nel linguaggio che sanno, trasparente e piano.
Gli uomini più sapienti non sono stati i più saggi.