Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.
Molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?
Tutto è vanità, lo sappiamo, ma chi non confesserà di volere una parte di questa vanità?
Umanità vanitosa, che, non potendo della virtù, ti glorii del vizio!
La vanità, quando agisce su una mente priva di forza, produce danni di ogni genere.
Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.
Che animale vorace è la vanità! Si nutre sia del successo che dell'insuccesso, della fortuna come della disgrazia, dell'amore come dell'odio, e in caso di necessità riesce a vivere del proprio grasso, diventando anzi ancora più grassa.
Ciò che rende la vanità degli altri insopportabile, è che offende la nostra.
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Vanità. Deferenza significa scomodatevi.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.
Credo che in ogni vita ci siano periodi in cui un uomo esiste realmente, e altri in cui egli non è che un agglomerato di responsabilità, di fatiche e, per le teste deboli, di vanità.