Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
Solo il dolore fa crescere, ma il dolore va preso di petto, chi svicola o si compiange, è destinato a perdere.
Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.
L'amore per l'uomo non esclude quello per gli animali, e viceversa, perché l'amore non è mai fonte di separazione né di giudizio. Chi ama, ama e basta. Chi ama e separa, non ha mai iniziato a farlo.
La grandezza non contempla mai la facilità.
E' l'amare e l'esser amato, non la rivoluzione, l'aspirazione più profonda di ogni creatura che viene al mondo.
La vanità, insaziato cormorano, consumato tutto il resto, addenta le sue viscere.
Devo scacciare la vanità con la vanità.
Credo che in ogni vita ci siano periodi in cui un uomo esiste realmente, e altri in cui egli non è che un agglomerato di responsabilità, di fatiche e, per le teste deboli, di vanità.
La vanità è una delle grandi virtù, eppure quanta poca gente riconosce in essa una qualità da ammirare e da emulare. Quanti uomini, quante donne hanno trovato la salute nella vanità! Eppure l'uomo mediocre va carponi alla ricerca della modestia!
Per i vanitosi, infatti, gli altri uomini sono degli ammiratori.
Non si confonda la vanità, che è bisogno e ricerca della stima altrui, con la fierezza, semplice manifestazione della propria autostima.
Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.
Non c'è modestia senza vanità.
Dove ci conduce la vanità? Il savio ha mille ragioni quando afferma che la vanità è la nemica della felicità.
La vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Essa permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.