Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?— Susanna Tamaro
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
La grandezza non contempla mai la facilità.
Trovare scappatoie quando non si vuol guardare dentro a se stessi è la cosa più facile del mondo. Una colpa esterna esiste sempre, è necessario avere molto coraggio per accettare che la colpa o meglio, la responsabilità appartiene a noi soltanto.
L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi.
Distrarsi vuol dire soccombere.
In un mondo dominato dal delirio onnipotente della tecnologia, le catastrofi naturali ci parlano, ci ricordano che siamo esseri insignificanti, formiche che passeggiano sul dorso di un gigante.
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Umanità vanitosa, che, non potendo della virtù, ti glorii del vizio!
L'arte! L'arte! Che bella cosa questa vanità.
La altrui vanità urta il nostro gusto solo allorquando urta la nostra vanità.
È necessario rinunciare ad ogni superficialità, ad ogni convenzione, ad ogni vanità e ad ogni illusione.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
Non c'è modestia senza vanità.
I vanitosi sentono solo le lodi.
Un uomo evoluto e perbene non può essere vanitoso senza un'illimitata severità con se stesso e senza disprezzarsi fino all'odio in certi momenti.
Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.