La vanità gioca dei brutti scherzi alla memoria.— Joseph Conrad
La vanità gioca dei brutti scherzi alla memoria.
La vita, per essere piena e reale, deve contenere la preoccupazione del passato e dell'avvenire in ogni attimo del fuggevole presente; il lavoro quotidiano deve essere compiuto per la gloria dei trapassati e per il benessere dei posteri.
È solo quando le attività che ci vengono assegnate sembrano per fortunata coincidenza obbedire alla vera sostanza del nostro temperamento che riusciamo ad assaporare il conforto di un autoinganno completo.
Non è l'anima ossessionata ma il corpo affamato a creare un reietto.
Lo spirito dell'uomo è capace di tutto, perché contiene tutto, tutto il passato e tutto il futuro.
La vita non sopporta che ci si guardi troppo dentro.
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
La vanità non è altro che l'esser sensibili alla eventuale opinione degli altri su di noi. L'orgoglio nell'essere insensibili ad essa.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
Quando la vanità si placa l'uomo è pronto a morire e comincia a pensarci.
È necessario rinunciare ad ogni superficialità, ad ogni convenzione, ad ogni vanità e ad ogni illusione.
I vanitosi sentono solo le lodi.
Riguardo a quel che ci riesce meglio, la nostra vanità vorrebbe che proprio questo fosse per noi il più difficile a farsi. Per l'origine di talune morali.
È più facile disfarsi dei vizi che delle vanità.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
La vanità sovente, come la gelosia, coincide con l'orgoglio.