Osserva la paura e la paura va via.
La psicoterapia dovrebbe essere l'apertura al gioco della vita, vale a dire una via privilegiata per trovare i codici dell'esistenza.
Quando tentiamo di mandare via un dolore, lo rendiamo più forte.
Innamorarsi, perdere la pazienza, non annoiarsi, coltivare gli hobby giusti e le novità fanno miracoli per la linea. Ed è più facile di quello che si pensa.
Il talento non si addice all'uomo cerebrale. Sfugge colui che vuole capire. Ama solo chi ambisce a diventare nessuno.
Non possiamo essere coraggiosi senza aver paura.
Spariti gli animali feroci, sgombrati i terrori del cielo, al confronto piacevoli distrazioni, quale fonte unica di paura non resta che l'uomo.
Il terrore consiste in una morbosa sensazione di paura, di qualche cosa che non potrei ben definire neppure io, di un non so che d'inconcepibile, d'inesistente nell'ordine delle cose, ma che pur deve assolutamente, forse proprio in quel medesimo istante, avverarsi.
Se tu permetti alla tua luce di splendere, tu inconsciamente dai agli altri il permesso di fare lo stesso. Così tu sei liberato dalle tue paure, la tua presenza automaticamente libera gli altri.
La virtù cresce osando, tardando la paura.
Il cavaliere non pretenderà di vincere la paura del suo cavallo, se non sia certo di aver vinto, anzitutto, la propria!
Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
Le paure sono più sonore di qualunque altro pensiero.
Nella Vita e nella Storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura.
È il timore incessante della paura, la paura della paura che modella il viso dell'uomo coraggioso.