Eravamo più o meno centonovantanove contro uno. Feci la cosa più naturale di tutte. Attaccai.— Rick Riordan
Eravamo più o meno centonovantanove contro uno. Feci la cosa più naturale di tutte. Attaccai.
Le sue uniche risorse erano una vecchia dea piagnucolosa imprigionata in una gabbia, una quasi-fidanzata armata di pugnale, e Leo, che evidentemente pensava di poter sconfiggere gli eserciti dell'oscurità a colpi di mentine.
Suonava un po' come se Apophis e Ra potessero stringere amicizia su Facebook.
Adoro le riunioni di famiglia. Così intime, con le ghirlande natalizie appese al caminetto, una bella tazza di tè e un detective di Scotland Yard che non vede l'ora di arrestarti.
Andrai a occidente e affronterai il dio che ha voltato le spalle.
Quello fu il miglior bacio subacqueo di tutti i tempi.
Coloro che affrontano i problemi con atteggiamento intollerante non sono adatti alla lotta.
Coloro che combattono in nome di Dio saranno vittoriosi.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinti?
Combattere contro se stessi è la più dura delle battaglie; vincere contro se stessi è la più bella delle vittorie.
La battaglia della vita è, in molti casi, combattuta in salita; e vincerla senza lottare significherebbe forse vincerla senza onore. Se non ci fossero difficoltà non ci sarebbe successo; se non ci fosse nulla per cui lottare, non ci sarebbe nulla da conquistare.
La mia libertà non esiste: esiste solo il mio abbattere le barriere, oggi e domani.
Lottare significa mescolare la propria vita al piú vasto flusso della storia.
A volte mi sembra di lottare per una vita che non avrò tempo di vivere.
Chi non ha lottato corpo a corpo, qualche giorno o qualche notte, con la propria incipiente follia?
Vivere è la lotta, il rischio, la tenacia.