La libertà deve essere libertà per tutti. Quando lo è solo per qualcuno non è più libertà: è tirannia.
Chi dice di non amare il potere meriterebbe di perderlo.
Anni fa Umberto Eco si tagliò la barba per non farsi riconoscere. Poi, visto che nessuno lo riconosceva, se la fece ricrescere.
Chi ama il prossimo suo come sé stesso, o non conosce abbastanza il prossimo o non ama abbastanza se stesso.
Va bene seguire la propria inclinazione, purché sia in salita.
La vita è un'avventura con un inizio deciso da altri, una fine non voluta da noi, e tanti intermezzi scelti a caso dal caso.
La parola libertà serve a esprimere una tensione importante, forse la più importante. L'uomo vuole sempre andare via, e se il luogo dove si vuole andare non ha nome, se è indefinito, senza confini, allora lo si chiama libertà.
Bisogna mirare alla libertà. E c'è un solo modo per ottenerla: l'indifferenza verso la sorte.
Il cielo aperto la vita errante, per paese l'universo e per legge la tua volontà e soprattutto una cosa inebriante: la libertà!
Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione.
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.
Tutto ciò che non bastiamo da soli a compiere, diminuisce la nostra libertà.
Non si può negare a nessuno sulla terra la libertà e la felicità, anzi, tutti dovrebbero cercarle.
La libertà più irriducibile alla deformazione ideologica è la stessa esistenza dell'individuo nel suo giore e nel suo patire.
Come un uccello sulla gabbia ho provato a essere libero.
L'uomo è un prigioniero che non può aprire la porta della sua prigione e scappare. . . deve aspettare, e non è libero di gestire la sua vita finché Dio non lo chiama.
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