Il plagio è un atto di omaggio. Chi copia ammira.
Il taccagno è un avaro che recita male la propria parte.
L'ironia è un tic dello spirito.
C'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il primo, di solito, li paga.
Sciopero: la massa in scena.
Molti moralisti non sono che peccatori senza occasioni.
Libro pieno di citazioni virgolettate. Il vero scrittore mira invece a rubare senza farsi beccare.
Plagio. Coincidenza letteraria composta da una prima messa in dubbio e da una onorevole posterità.
Vuoi plagiare senza essere scoperto? Plagia i capolavori.
Le accuse di plagio provengono o dalle sottili e incolori labbra dell'impotenza o dalle bocche grottesche di coloro che, non possedendo niente di proprio, s'illudono di farsi passare per ricchi gridando "al ladro!".
Il lettore nutrito di buone letture diventa l'involontario ma impietoso testimone dei plagi di cui si nutrono i nuovi libri. Perciò è guardato con rancore dai giovani scrittori.
Il furto letterario si chiama plagio o cultura.
Anche in arte il povero non può prendere niente al ricco; mentre il ricco può prendere tutto al povero.
Plagiare. Riprendere concetti o stile da un altro scrittore che non si è mai assolutamente letto.
Plagiarsi da soli significa avere stile.