Vuoi plagiare senza essere scoperto? Plagia i capolavori.
Per chi ha vegliato la notte, anche l'aria purissima dell'alba è avvelenata.
Le donne sono architette. Cessano di amarti quando non possono più fare progetti.
Chi tace è, rispetto a chi parla, nella stessa condizione di superiorità di chi è seduto e guarda passare chi cammina.
Se l'uomo è un verme, io sono un verme solitario.
Gli uomini sposano non perché vogliono ammogliarsi; ma perché le donne vogliono maritarsi.
Il furto letterario si chiama plagio o cultura.
Il plagio è un atto di omaggio. Chi copia ammira.
Anche in arte il povero non può prendere niente al ricco; mentre il ricco può prendere tutto al povero.
Plagiare. Riprendere concetti o stile da un altro scrittore che non si è mai assolutamente letto.
Libro pieno di citazioni virgolettate. Il vero scrittore mira invece a rubare senza farsi beccare.
Plagio. Coincidenza letteraria composta da una prima messa in dubbio e da una onorevole posterità.
Le accuse di plagio provengono o dalle sottili e incolori labbra dell'impotenza o dalle bocche grottesche di coloro che, non possedendo niente di proprio, s'illudono di farsi passare per ricchi gridando "al ladro!".
Plagiarsi da soli significa avere stile.
Il lettore nutrito di buone letture diventa l'involontario ma impietoso testimone dei plagi di cui si nutrono i nuovi libri. Perciò è guardato con rancore dai giovani scrittori.