Plagio. Coincidenza letteraria composta da una prima messa in dubbio e da una onorevole posterità.— Ambrose Bierce
Plagio. Coincidenza letteraria composta da una prima messa in dubbio e da una onorevole posterità.
Nella nostra civiltà e sotto la nostra forma di governo repubblicano l'intelligenza è così altamente onorata che viene ricompensata con l'esenzione dagli obblighi della nomina.
Gelosia. L'altra faccia dell'amore.
Istruzione: Quella dote che spiega al saggio e nasconde allo stolto i motivi della loro incapacità di capire.
Apatico. Sposato da sei settimane.
Ingiustizia. Un peso che, fra tutti quelli che addossiamo agli altri, o portiamo noi stessi, risulta leggerissimo quando viene dalle nostre mani, e pesantissimo quando ci grava sulle spalle.
Il plagio è un atto di omaggio. Chi copia ammira.
Il furto letterario si chiama plagio o cultura.
Vuoi plagiare senza essere scoperto? Plagia i capolavori.
Il lettore nutrito di buone letture diventa l'involontario ma impietoso testimone dei plagi di cui si nutrono i nuovi libri. Perciò è guardato con rancore dai giovani scrittori.
Le accuse di plagio provengono o dalle sottili e incolori labbra dell'impotenza o dalle bocche grottesche di coloro che, non possedendo niente di proprio, s'illudono di farsi passare per ricchi gridando "al ladro!".
Plagiare. Riprendere concetti o stile da un altro scrittore che non si è mai assolutamente letto.
Plagiarsi da soli significa avere stile.
Il plagio è la base di tutte le letterature, eccettuata la prima, peraltro ignota.
Anche in arte il povero non può prendere niente al ricco; mentre il ricco può prendere tutto al povero.