Ozio: Intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Zanzara. Il germe dell'insonnia, da distinguersi comunque dalla coscienza, che è il bacillo della stessa malattia.
Vituperio. La satira come viene messa in pratica dagli ignoranti e da tutti coloro che soffrono di gravi deficienze di intelligenza e di umorismo.
Sfortuna. Il tipo di fortuna che non manca mai.
Nozze: Cerimonia nella quale due persone si impegnano a diventarne una, una persona si riduce al nulla, e il nulla da allora sarà più sopportabile.
Ricchezza. I risparmi di molti nelle mani di uno solo.
L'ozio è il padre di ogni filosofia. Quindi la filosofia è un vizio?
Anche oziare, ma con consapevolezza, può essere un'arte.
L'ozio è il padre di tutti i vizi, ma il vizio è il padre di tutte le arti.
Se l'antichità romana ha detto: «L'ozio essere il padre de' vizi», ha inteso dire al tempo stesso: il lavoro essere il padre di ogni virtù.
L'invenzione, secondo me, deriva direttamente da un certo ozio, forse addirittura da una certa pigrizia.
Il vero ozio dev'essere una scelta.
Nel nostro mondo l'ozio è diventato inattività, che è tutt'altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca.
Non si lavora ad agosto nelle stanche, tue lunghe e oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.
Sono sempre le abitudini oziose quelle che si rimpiangono.
L'uomo che stia ozioso si perde in questo mondo e anche nell'altro.