L'ozio rende lente le ore e veloci gli anni. L'operosità rapide le ore e lenti gli anni.— Cesare Pavese
L'ozio rende lente le ore e veloci gli anni. L'operosità rapide le ore e lenti gli anni.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
Nessuna donna si sposa per denaro: sono tutte così astute, prima di sposare un milionario, da innamorarsene.
La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l'andare degli anni si soffre sempre di più?
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
L'ozio è il cominciamento di ogni psicologia. Come? La psicologia sarebbe forse un vizio?
È impossibile godere a fondo dell'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.
Nessun grado di stanchezza arreca sofferenza quanto l'essere perfettamente riposati e senza niente da fare.
L'ozio è il padre di tutti i vizi, ed è il coronamento di tutte le virtù.
I lavativi hanno la pelle dura.
L'ozio è il padre di ogni filosofia. Quindi la filosofia è un vizio?
Di tutti i sentimenti, l'amore è quello che ha maggior bisogno di ozio.
Tu hai diritto soltanto all'azione, e mai ai frutti che derivano dalle azioni. Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d'essere attaccato all'inattività.
Coltivare l'ozio è il fine dell'uomo.