Il male supremo dell'animo è l'oziare inoperoso.
Nessun vizio, però, è connaturale all'uomo, mentre lo è la virtù.
Ingiusto è chi non prova desiderio di te, chi non capisce e non si sente in dovere di amarti, per quanto è nelle possibilità di una creatura razionale.
La perfezione si raggiunge quando la consuetudine di fare il bene si trasforma in piacere.
Offro quello che posso: la buona volontà; e la vorrei di ritorno con i suoi frutti.
È una fatica da cani l'oziare. Ma non protesto contro la fatica purché non miri a uno scopo preciso.
L'ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
L'invenzione, secondo me, deriva direttamente da un certo ozio, forse addirittura da una certa pigrizia.
Nessun grado di stanchezza arreca sofferenza quanto l'essere perfettamente riposati e senza niente da fare.
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
L'ozio è un'appendice della nobiltà.
La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo.