Ozio (s.m.). Intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Verità. Ingegnoso miscuglio di apparenze e utopia. La scoperta della Verità è l'unico scopo della filosofia, che a sua volta è la più antica forma di occupazione della mente umana, e ha ottime possibilità di sopravvivere incrementando la sua attività sino alla fine dei tempi.
Storia: un resoconto per la maggior parte di eventi, per la maggior parte privi d'importanza, provocati da sovrani, per la maggior parte furfanti e da soldati, per la maggior parte idioti.
Prigione: pensione di terza categoria per chi è affetto da temporanei disturbi nervosi e non ha amici in grado di farlo ricoverare in istituti più eleganti.
Vanità. Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino.
Riflessione: L'atto di esaminare il proprio pane per determinare da che parte sta il burro.
È una fatica da cani l'oziare. Ma non protesto contro la fatica purché non miri a uno scopo preciso.
L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio.
Anche oziare, ma con consapevolezza, può essere un'arte.
Io vagheggio il «diritto all'ozio», mentre c'è chi si affanna a cercare con la lanterna, il diritto al lavoro nella carta costituzionale.
Il vero ozio dev'essere una scelta.
Ozio con dignità.
L'ozio è il padre di tutti i vizi, ma il vizio è il padre di tutte le arti.
Un giorno d'ozio è più deprimente che una settimana di lavoro.
L'ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.