Sciopero: la massa in scena.— Roberto Gervaso
Sciopero: la massa in scena.
È triste avere senza essere, ma com'è difficile essere senza avere.
Lo scetticismo ci aiuta a vivere; il cinismo a morire.
È la coscienza dei nostri limiti che c'impedisce di superarli.
C'è più scaltrezza nell'ingenuità di una donna che sagacia nell'intelligenza di un uomo.
Se certe nostre lodi fossero davvero meritate, preferiremmo non farle.
L'unione fa lo sciopero.
Uno sciopero non dovrebbe mai essere manovrato ma spontaneo. Se lo si organizza senza alcuna coercizione non vi sarà spazio per il goondaismo e i saccheggi. Sarebbe uno sciopero caratterizzato dalla perfetta collaborazione fra gli scioperanti.
Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri, fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero, dice che non c'è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non "mangiare" dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire.
Non dovrebbe esserci uno sciopero che non sia legittimo e meritevole. Nessuno sciopero ingiusto dovrebbe avere successo. Ogni simpatia pubblica deve essere negata a simili scioperi.