Io e mia moglie siamo stati felici per vent'anni. Poi ci siamo conosciuti.
Ho scoperto che c'è solo un modo per sembrare magro, frequentare persone grasse.
Ieri notte io e mia moglie ci siamo incontrati sulla porta di casa. Lei indossava un negligé molto sexy. L'unico problema era che stava rientrando.
Da piccolo avevo un sacco di brufoli. Un giorno, in biblioteca, mi sono addormentato. Al mio risveglio un cieco mi stava leggendo la faccia.
Eravamo molto poveri. Se non fossi nato maschio non avrei avuto niente con cui giocherellare!
La posizione preferita di mia moglie: schiena contro schiena.
Erano due isole senza mare, due sorti da evitare che probabilmente soffrivano della mia malattia: il desiderio struggente di condividere una voglia e il terrore di riuscirci.
Ogni incontro è portatore di mistero.
La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell'incontro: l'incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l'incontro con gli altri, con la comunità.
Siamo tutti legati da una catena infinita di insicurezze, una collana di esseri umani che si giudicano "non all'altezza" fino a che qualcuno spezza l'incantesimo dichiarandoci stima e amore eterno.
Quando ci innamoriamo di qualcuno attribuiamo un destino a quell'incontro e non facciamo altro che ripetere a noi stessi: doveva succedere.
Possiamo amare solo chi incontriamo, e dunque sono i nostri piedi che scelgono chi ameremo.
Apportiamo un aiuto profondo solo quando nella relazione rischiamo noi stessi come persone, quando sperimentiamo l'altro come una persona con i suoi diritti: solo allora ha luogo un incontro ad una profondità tale da dissolvere il dolore della solitudine in entrambi, nel cliente come nel terapista.
Se fai due passi verso Dio, Lui ti corre incontro!
Poiché non esistono due individui perfettamente uguali, ci sarà una sola determinata donna che corrisponderà nel modo più perfetto ad un determinato uomo. La vera passione d'amore è tanto rara quanto il caso che quei due s'incontrino.
Diciamo amore, ma è l'incontro di due creature che vengono di lontano, si prendono la mano per farsi coraggio, siccome il cammino è lungo e bisogna arrivare al confine che introduce all'altra terra, se c'è.