Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri.
Viaggiare nel deserto significa camminare nella nostra solitudine per imparare a dar valore anche alle piccole cose.
L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
I sentimenti nascono, vivono, durano nel tempo, a volte per sempre. Oppure muoiono, per altri sentimenti diversi e più grandi.
Solo una cosa abbiamo di grande: la forza di amare.
Negare i sentimenti è come guardare il cielo con gli occhi chiusi.
Custodiscono tutto ciò che è vita, anche se solamente li ha sfiorati, come la vecchia scatola di latta dove altri han conservato sigarette. I poveri scrutano, badano a tutto, anche per te, essi vivono ? e non dimenticano.
Non c'è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare.
La vera tragedia dei poveri è che non si possono permettere altro che l'abnegazione. I bei peccati, come tutte le cose belle, sono privilegio dei ricchi.
I poveri sono quelli che si sentono poveri, e la povertà consiste nel sentirsi povero.
Colui che ha sempre lottato con la povertà conosce quanto estremamente sia conveniente la povertà.
I poveri sono le brioches dell'anima.
Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo.
Tutta la mia vita ho sofferto di povertà, ho affrontato molte delusioni e dolore. Ecco perché voglio fare felici gli altri e voglio che si sentano come a casa.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.
Tutte le migliaia di poveri che sono morti da noi, alla fine hanno avuto la gioia di un biglietto per San Pietro.