Scuote l'anima mia Eros,come vento sul monte che irrompe entro le querce;e scioglie le membra e le agita,dolce amaro indomabile serpente.

Saffo
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La nostra interpretazione

L’esperienza di Eros è descritta come una forza naturale che non chiede il permesso e non conosce misura. L’anima viene scossa come una montagna investita dal vento, un’immagine che suggerisce la sproporzione tra l’intensità del sentimento e la capacità umana di controllarlo. L’amore arriva dall’esterno, travolge gli assetti interiori, mette in crisi ogni equilibrio acquisito. Non si tratta di una tenerezza mite, ma di un impeto che scuote, spezza le difese, scioglie le energie del corpo e le mette in movimento. La dolcezza si mescola all’amarezza, rivelando la contraddizione di un sentimento che è allo stesso tempo estasi e ferita. L’attrazione diventa un serpente indomabile, affascinante e minaccioso, vicino ma non addomesticabile. In questo abbandono forzato cadono le illusioni di dominio su sé stessi: il desiderio mostra quanto l’essere umano sia vulnerabile. Eppure, proprio in questa vulnerabilità prende forma una verità profonda, un contatto autentico con le parti più vive e segrete di sé. L’amore appare così come un destino inevitabile, al quale ci si oppone invano, e che, pur lacerando, rivela la potenza assoluta del sentire.

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