Il saggio, per parlare, deve prima molto meditare.
Le virtù esercitate senza moderazione e misura devono essere considerate vizi.
L'amico si cerca a lungo, si trova a stento, si conserva difficilmente.
Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera.
L'amicizia che è potuta finire non è mai stata sincera.
Una forma molto insidiosa di paura è quella che si maschera come buon senso o addirittura saggezza, condannando come sciocchi, inconsulti, insignificanti o velleitari i piccoli atti di coraggio quotidiani che contribuiscono a salvaguardare la stima per se stessi e la dignità umana.
La saggezza è il navigare indenni in mezzo alle sirene, riconoscere le illusioni per quello che sono.
Messo di fronte alla necessità della vita, il saggio sa dare piuttosto che ricevere; bastare a se stesso è il suo tesoro.
La stupidità deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall'avere, per ogni cosa, una domanda.
È vero saggio chi, nella sua vecchiezza, sa risalire il fiume e guardare le ninfee, senza pungersi alle spine dei desideri rimasti sulle rive.
I buoni e i saggi conducono vite tranquille.
Tieniti i sogni: i saggi non ne hanno di così belli come i pazzi!
C'è religione nella sapienza e sapienza nella religione.
Il saggio non provocherà mai l'ira dei potenti, anzi la eviterà, come in navigazione si evitano le tempeste.
Chi vive senza follie, non è così saggio come crede.