Gli eroi sul cavallo bianco sono un po' in ribasso, soprattutto quando non valgono una cicca.
Gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
L'eroe antico era quello che affrontava la morte: l'eroe moderno è colui che accetta la vita.
Bisogna rendersi conto che la mafia è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l'eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.
Gli eroi dei miti antichi erano seminudi, quelli dei miti odierni lo sono del tutto.
Il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa.
La dolorosa meraviglia che ci procura ogni rilettura dei grandi tragici è che i loro eroi, che avrebbero potuto sfuggire a un fato atroce, per debolezza o cecità non capiscono a cosa vanno incontro, e precipitano nell'abisso che si sono scavati con le proprie mani.
Gli eroi, d'altro canto, hanno certi privilegi. Possono andare ovunque, sfidare chiunque, purché abbiano il coraggio e la forza di farlo.
L'imbecille finisce dove comincia l'eroe.
L'Eroe è la coscienza universale del dovere essere.
Tutti questi eroismi per niente! Basta indovinelli, basta concorrenti uno e due! Adesso signori, cala il sipario!