L'amore non si vede in un luogo e non si cerca con gli occhi del corpo.Non si odono le sue parole e quando viene a te non si odono i suoi passi.
— Sant'Agostino
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La nostra interpretazione
L’esperienza dell’amore viene presentata come qualcosa che oltrepassa completamente i confini dei sensi e della percezione fisica. Non è un oggetto da individuare con lo sguardo, né una presenza che può essere riconosciuta solo attraverso i rumori e i movimenti esteriori. L’attenzione viene spostata dall’esterno all’interno, dalla dimensione corporea a quella spirituale e interiore. L’amore è descritto come una realtà invisibile, silenziosa, che non ha bisogno di manifestazioni materiali per esistere o per essere autentica.
Questo porta a considerare l’amore come una forza discreta, che non irrompe con clamore ma si insinua con delicatezza nella vita di una persona. Non si impone, non ha bisogno di esibizioni, non chiede di essere “visto” nel senso ordinario del termine. È percepito da chi lo accoglie attraverso una sensibilità profonda, una sorta di ascolto interno che non si serve solo degli occhi e delle orecchie.
Viene suggerito che l’amore richiede un altro tipo di sguardo, una vista del cuore capace di coglierne la presenza senza segni appariscenti. L’assenza di rumore non indica assenza di valore, anzi, la profondità di ciò che non si fa notare diventa segno della sua verità. L’amore più autentico non ha bisogno di prove esteriori: la sua realtà si manifesta nella trasformazione interiore, nella pace, nella fiducia e in un senso di vicinanza che non dipende dai sensi ma da una comunione più alta e misteriosa. Così, l’amore viene compreso come qualcosa di assoluto, puro, che si riconosce nella sua capacità di toccare l’animo senza bisogno di apparire.