Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza.
Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
È già molto non essere corrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.
Anche in uno stato oppresso c'è la possibilità per un uomo saggio di manifestarsi, e in uno fiorente e felice regnano la sfrontatezza l'invidia e mille altri vizi che rendono inerti.
Il saggio non può perdere nulla; tutto ha riposto in sé, non affida nulla alla fortuna, ha i suoi beni al sicuro, appagato della virtù.
Il saggio è autosufficiente non nel senso che vuole essere senza amici, ma che può stare senza amici; e questo "può" significa che, se perde un amico, sopporta con animo sereno.
L'uomo più saggio davanti al dio sembrerà una scimmia, per saggezza, per avvenenza e per ogni altra cosa.
Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune.
Sapersi astenere dalla discussione, primo passo della saggezza dei popoli e degli individui, dei governi e delle famiglie.
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.
Siamo più saggi di quanto non sappiamo.
Anche la morte non deve essere temuta da colui che ha vissuto saggiamente.
Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni.
Per il saggio il silenzio vale una risposta.
Il saggio ha le sue manie, così come lo sciocco. Ma la differenza tra loro è che i punti deboli di quello sono noti solo a lui e nascosti al mondo, e la manie dell'altro sono note al mondo e nascoste a lui stesso.
La sapienza delle nazioni è quasi sempre un frutto dell' infelicità loro passata.