L'inizio della salvezza è la conoscenza del peccato.— Lucio Anneo Seneca
L'inizio della salvezza è la conoscenza del peccato.
Un pilota abile naviga pure se la velatura è a brandelli e, se ha perso le sartie, segue ugualmente la rotta con quel che resta della nave.
Smetterai di temere quando avrai smesso di sperare.
Qualcuno va incontro alla morte pieno d'ira: solo chi vi si è preparato a lungo, ne accoglie lieto l'arrivo.
Chiedi perché questa fuga non ti sia di aiuto? Tu fuggi con te stesso.
È vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba.
Un peccato di gioventù è quando si è giovani e non lo si commette.
Il peccato originale è la fede.
Ci sono peccati che si confessano con la stessa voluttà con cui si commettono.
Il peccato: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché.
Chi cade in peccato è un uomo; chi se ne duole è un santo; chi se ne vanta è un diavolo.
Il "mondo del peccato" nella nostra vita pubblica si identifica in una grigia, desolante litania di fondi neri, aste truccate, tasse evase, favori illeciti, interessi privati in atti d'ufficio, radiospie, servizi segreti: sempre soldi o potere, che malinconia.
Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.
Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere.
Chi non ha ferite sulla mano può, con quella mano, toccare il veleno: il veleno non penetra dove non esiste ferita; né esiste peccato per chi non lo compie.