C'è niente di più stolto del pensiero di quegli uomini, che si piccano di essere previdenti? Le loro occupazioni sono più laboriose: per poter vivere meglio, organizzano la vita a spese della vita.
Facciamo in modo che la nostra vita, come tutte le cose preziose, non conti per la sua estensione, ma per il suo peso; misuriamola dalle azioni, non dal tempo.
La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata.
Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
La gloria insegue preferibilmente quelli che la sfuggono.
La vita non sempre va conservata: il bene, infatti, non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
La vita ha sempre, finchè dura, nuove attrattive da sostituire a quelle disperse dalla sua stessa inconsapevole ferocia.
Le nostre vite cominciano a finire nel giorno in cui non diciamo più nulla sulle cose che contano.
La vita è piena di dolore; la sete di esistere è l'origine del dolore; la sete di esistere può essere soppressa; esiste un cammino, in varie fasi, che permette di estinguere la sete.
La vera religione è la vita che conduciamo, non il credo che professiamo.
La vita è un'offesa contro il meccanismo ripetitivo dell'universo.
Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano.
La vita di una persona consiste in un insieme di avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
Vivere e ridere nonostante tutto, assaporare in fondo ogni istante per se stesso.
La vita non è lunga. Non bisogna passarne una parte troppo grande in vaghe decisioni su come spenderla.
Tutti abbiamo dentro un'insospettata riserva di forza che emerge quando la vita ci mette alla prova.
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