Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
È vergognoso dire una cosa e pensarne un'altra: ma scrivere una cosa e pensarne un'altra lo è ancora di più.
C'è una grande differenza tra il non volere e il non saper peccare.
Tra chi ha un amico e chi lo cerca c'è differenza, come tra il contadino che miete e quello che semina.
Perciò non devi attribuire a Epicuro quei pensieri che t'ho inviato: sono di dominio pubblico, e soprattutto della nostra scuola. La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato di nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.
Ricorda sempre quali vantaggi hai conseguito; e quando guarderai quante persone di stanno davanti, pensa a quante ti stanno dietro.
Nostro dovere è prendere parte alla vita e averne cura. Il rispetto reverenziale per tutte le forme di vita rappresenta il comandamento più importante nella sua forma più elementare.
L'abbondanza delle soluzioni agli aspetti dell'esistenza è pari solo alla loro futilità.
Amare significa conoscere i sacrifici che l'eternità chiede alla vita.
La vita è come suonare il pianoforte in pubblico e imparare a padroneggiare lo strumento lì per lì.
Di molte cose pare che non si possa far senza: poi quando si perdono o loro si rinuncia, ci accorgiamo che si può far senza benissimo anche di esse. E così dovrebbe essere anche per la vita che sembra, a chi la possiede, indispensabile.
La vita pubblica e la vita privata sono due cose diverse: sono rette da leggi diverse, e si muovono su diversi piani.
Bisogna dare un senso alla vita, appunto perché evidentemente non ne ha nessuno.
La nostra vita passa in trasformazioni.
La vita non è breve, non è lunga: è l'eternità secondo la misura della nostra mente.
L'ottimista ama la vita; il pessimista la conosce.
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