I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.— Lucio Anneo Seneca
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
La vita è tanto breve, e noi la rendiamo ancora più breve con la nostra incostanza, ricominciandola di continuo ora in un modo, ora in un altro: la riduciamo in pezzi e la laceriamo.
Non è in nessun luogo chi è in ogni luogo.
La solitudine è per lo spirito, ciò che il cibo è per il corpo.
Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
Le colpe sanno molte cose, ma il vizio ne sa una grande.
Età avanzata: Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Alcuni considerano il vizio una virtù come se il vizio ben fatto fosse esso stesso virtù, mentre una virtù mal fatta fosse l'essenza del vizio.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinga credere di averli abbandonati noi.
Ci sono dei vizi che vivono in noi soltanto per mezzo degli altri e che, tagliando il tronco, si tolgono via come rami.
Non sappiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi.
I rapporti con una gran quantità di persone sono deleteri: c'è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa.
Vi sono difetti che preservano da alcuni vizi più gravi, così come, in tempo di peste, i malati di febbre quartana si salvano dal contagio.
Fuggire il vizio è virtù e la saggezza comincia col tenersi lontani dalla follia.
I vizi che vengono dal fatto che non ci si stima abbastanza non sono in minor numero di quelli che vengono dal fatto che ci si stima troppo.