L'odio sembra capace più dell'amore di serbare memoria.— Sergio Quinzio
L'odio sembra capace più dell'amore di serbare memoria.
Ci si può rassegnare alla disperazione, ma anche ci si può disperare della rassegnazione.
Si vogliono risolvere le più spaventose lacerazioni e contraddizioni della storia sacra nello happy end universale.
Come le molte e complicate leggi in politica, così i molti e complicati libri sono segni indiscutibili di decadenza.
La forza capace di dire parole vere è la stessa che è necessaria per tacere.
Bisogna porre al centro dell'annuncio cristiano il supremo mistero del suo fallimento.
Amo il tradimento, ma odio il traditore.
Se odiamo qualcuno, è perché nella sua effige odiamo qualcosa che è in noi. Quello che non è in noi non riesce ad eccitarci.
In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.
Finché si odia si ama ancora.
Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio.
L'odio è la nostra protesta contro l'«impossibilità» d'amore.
Penso che la cosa più difficile nella vita sia quella di perdonare. L'odio è autodistruttivo. Se odiate qualcuno, la persona che odiate non sta male, starete male voi. Si tratta di una guarigione, in realtà, si tratta di una vera e propria guarigione, il perdono.
L'amore è più temerario che l'odio.
Spesso l'odio è solamente l'ombra di qualcos'altro. L'odio appartiene ad attimi di impotenza.