Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
Un grande amore per la vita è inseparabile da una più che disperata delusione.
I veri problemi sono quelli che non ammettono soluzioni.
Come le molte e complicate leggi in politica, così i molti e complicati libri sono segni indiscutibili di decadenza.
Si vogliono risolvere le più spaventose lacerazioni e contraddizioni della storia sacra nello happy end universale.
Il nichilismo l'abbiamo già alle spalle, di fronte abbiamo il nulla.
Suicidarsi in questa congiuntura sociopolitica, è assurdo e ridondante. Meglio diventare un poeta segreto.
Il suicidio è inversamente proporzionale al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui l'individuo fa parte.
Il suicidio è la forma più sincera di autocritica.
Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Un giorno decise di suicidarsi: si mise la camicetta di quando aveva quattro anni e allacciò il bottone del colletto.
Chi si innamora si innamora di se stesso, chi si uccide uccide un altro.
Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi. Cesare Pavese.
Non mi fare viaggiare, non mi spostare, sono salita qua sopra per togliermi.
E' ottimista. Crede che dipenda da lui quando vuole suicidarsi.
Il coraggio cieco e sordo e illimitato e suicida, che nasce dall'amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall'amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.