L'uomo si reputa migliore, aborrendo gli altri.
Non v'è in terra virtù senza pianto.
L'innocenza è veneranda, ma quanto lo è pure il pentimento!
Il vivere libero è assai più bello del vivere in carcere; chi ne dubita?
Vederti, udirti, e non amarti... umana cosa non è.
Una diffidenza moderata può esser savia: una diffidenza oltrespinta, non mai.
L'uomo, infatti, per sua intima natura è un essere sociale, e senza i rapporti con gli altri non può vivere né esplicare le sue doti.
Vedesti il mare, o esule? Vedesti il lavoro eterno ed alterno dell'onda coll'onda? Così è dell'uomo: è perseguito dall'infinito, è sbattuto all'infinito. Oh fortunato se sopra il suo capo vede brillare una stella!
L'uomo è la più infelice e la più fragile fra tutte le creature, e nello stesso tempo la più orgogliosa.
Forse l'esperienza giova a questo o a quell'uomo. All'umanità non giova niente.
Gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
Gli uomini fuggono da chi dice sempre le stesse cose. Ma se uno le dice con sufficiente arroganza, da costui si lasciano dominare.
L'uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.
Gli uomini sono nati gli uni per gli altri: dunque, insegna loro o sopportali.
Né l'anima né il corpo, presi separatamente, sono l'uomo: quello che si chiama con questo nome è ciò che nasce dalla loro unione.
È la volontà che fa l'uomo grande o piccolo.