In autunno tutto ci ricorda il crepuscolo - e tuttavia, mi sembra la stagione più bella; volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo, che ci fosse qualcuno che mi ami come io ho amato l'autunno.
— Kierkegaard
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La nostra interpretazione
Kierkegaard evoca un'immagine poetica dell'autunno, una stagione di transizione e declino che ricorda inevitabilmente il crepuscolo della vita. In queste riflessioni metaforiche emerge l'amore come forza vitale capace non solo di amare le cose belle nella loro pienezza ma anche nell'incanto del tramonto, quando tutto intorno sembra perdere luminosità e caldaia emotiva si abbassa in attesa dell'inverno. Il filosofo sogni un amore che sopravvive a questo stadio di vita oltre le gioie dei primaverili innamoramenti o il fervore estivo: la capacità d'innalzare sentimenti e affetti anche quando tutto intorno sembra perdere attrattiva. L'autunno qui è l'incontro tra passato ed un futuro che ancora si desidera abbracciare con lo stesso ardente sentimento di chi ama senza riserve le stagioni più luminose della vita.