Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.— Stanisław Jerzy Lec
Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.
La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
La saggezza dovrebbe trovarsi in abbondanza; chi, in effetti, la utilizza?
Ho sognato la realtà. Che sollievo, svegliarsi!
L'entusiasmo che si spegne dovrebbe lasciare un sedimento da spalmare sul viso, per ingannare il prossimo.
A volte è solo uscendo di scena che si può capire quale ruolo si è svolto.
Il resto è silenzio.
La lingua è magari un membro indisciplinato ‐ ma il silenzio avvelena l'anima.
C'è sempre un angolo di silenzio nelle più sincere confessioni delle donne.
Silenzio: splendore dei forti, rifugio dei deboli.
Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!
Quando due persone si rivedono dopo molti anni dovrebbero sedersi l'una di fronte all'altra e non dirsi niente per ore ed ore, affinché con il favore del silenzio la costernazione possa assaporare se stessa.
Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi.
Alle donne il silenzio reca ornamento.
Vi è una loquacità che non dice nulla e vi è un silenzio che dice molto.
La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.