L'eleganza è comportarsi in solitudine come in società.
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.
L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
Trovare un accordo fra cose di cattivo gusto; ecco il colmo dell'eleganza.
L'eleganza è una risorsa dello spirito per colmare le imperfezioni del corpo.
La grazia circonda l'eleganza e la riveste.
Guai alla macchina che confessa la fatica del proprio lavoro; anche nelle macchine, come negli uomini, noi apprezziamo l'ermeticità dell'organismo, l'abilità del lavoro, l'eleganza dello sforzo.
La cosa più difficile al mondo è essere riconosciuto non per un logo, ma per una silhouette.
Come un uomo intelligente non ha paura di sembrare stupido a un altro uomo intelligente, così non da un gran signore, ma da un cafone l'uomo elegante teme di vedere misconosciuta la sua eleganza.
Elegante come una berlina, scattante come un go-kart!
L'eleganza, i monili, le acconciature sono i simboli peculiari delle donne, di questi gioiscono e si vantano.