Il mio paese è il mondo, e la mia religione è agire bene.— Thomas Paine
Il mio paese è il mondo, e la mia religione è agire bene.
Quando facciamo progetti per la posterità, dovremmo ricordare che la virtù non è ereditaria.
Più duro il conflitto, più glorioso il trionfo.
La società è creata dai nostri bisogni; lo Stato dalla nostra cattiveria.
Ciò che otteniamo facilmente, stimiamo con leggerezza; è solo la preziosità che dà ad ogni cosa il suo valore.
Il sublime e il ridicolo sono spesso così stretti insieme che è difficile classificarli separatamente. Un passo più in su del sublime forma il ridicolo, e un passo sotto il ridicolo forma di nuovo il sublime.
Ecco come il mondo finì, non con una bomba atomica, ma con merda merda merda.
Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d'oggi, sarebbe un incredibile bordello.
In una scheggia ci può essere il mondo, ma essa è qualcosa se non è solo una scheggia bensì il mondo.
Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l'amore, mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole.
Il mondo è bello perché è vario: non c'è detto più popolare, ma non c'è nemmeno detto contro cui si scagliano maggiormente le animosità e i pregiudizi.
Il mondo si gioca su tre parole simili: caso, causa, caos.
Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro.
Due cose belle ha il mondo: amore e morte.
Il mondo è libero: scopi e ragioni, "evoluzione", fato o provvidenza, tutto ciò è nebbia, è cosa inventata da esseri che non sapevano ancora andare da sé e abbisognavano di dande ed appoggi.
Il mondo non vuole salvezza, vuole un salvatore: l'intermediare è il suo bisogno più specifico.