L'ira senza forze è vana.— Tito Livio
L'ira senza forze è vana.
Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati.
L'uso corregge nelle loro mancanze le leggi scritte.
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Quando la situazione è a noi favorevole, non si deve agire contro qualcuno con arroganza o violenza.
Uomo sarà colui che non si lascerà né trasportare dal soffio della buona fortuna né schiantare da quello della avversa.
A poco serve l'ira se non è sostenuta da adeguate forze.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
La mia rabbia è la rabbia dei vecchi molto più forte di quella dei giovani: voglio conoscere me nel rapporto con gli altri, perché un vecchio ha tutti i dati necessari.
Ero arrabbiato con il mio amico: Io glielo dissi, e la rabbia finì. Ero arrabbiato con il nemico: Non ne parlai, e la rabbia crebbe.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell'iracondia, e ogni forma d'ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l'insuccesso.
Io so che l'odio come l'ira hanno la loro funzione nello sviluppo della società, perché l'odio dà la forza e l'ira sprona al mutamento.
L'ira sfrenata genera pazzia.
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
Ira è breve furor.