Il nome della libertà riconquistata è dolce a sentirsi.
Chi non ha fretta ha modo di chiarire ed accertare le cose; la fretta è improvvida e cieca.
L'uso corregge nelle loro mancanze le leggi scritte.
La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
E non è solo il successo che insegna ‐ il successo è il maestro degli stolti ‐ ma anche la strategia razionale.
Non sarà mai vinto colui che saprà essere saggio e valutare a fondo le cose anche nei momenti di euforia.
In fondo nella vita, la più grande affermazione di libertà è quella di chi si crea una prigione.
Non si deve permettere agli uomini liberi di prendersi troppe libertà.
Che cos'è il sigillo della raggiunta libertà? Non provare più vergogna davanti a sé stessi.
Il principio della libertà individuale e di quella politica è profondamente radicato nell'incrollabile fede dell'uguale diritto dell'intera umanità.
Fatevi condizionare il meno possibile da una società che finge di darci il massimo della libertà.
Chiamiamo libero colui che esiste per sé stesso e non per un altro.
È proprio vero che la libertà è preziosa; così preziosa che dovrebbe essere razionata.
Bisogna mirare alla libertà. E c'è un solo modo per ottenerla: l'indifferenza verso la sorte.
Pensate quel che una donna deve immolare quando ama. Libertà, tranquillità, attraenti moti di un'anima libera, civetteria, spassi, piaceri: vi perde tutto.
Noi non scegliamo la libertà politica perché ci promette questo o quello. La scegliamo perché rende possibile l'unica forma di convivenza umana degna dell'uomo; l'unica forma in cui noi possiamo essere pienamente responsabili di noi stessi.