È davvero deprimente constatare che il pubblico preferisce un lavoro brutto.
Come regista, non credo che diventerò mai un genio, se no lo avrei rivelato sin dal primo film. Mi manca l'invenzione folle, quel minimo talento un pò pazzo che trovo indispensabile per il mestiere di regista.
Nei miei personaggi non c'è un reale pentimento ma c'è la desolazione, la disperazione in certi casi, e comunque un rimanere attonito di fronte alla manifestazione dei propri difetti.
Io amo le donne, non sarei capace di farne a meno. Ti danno entusiasmo e quando anche le lasci resta dentro di te una piccola parte di loro.
Quelli che dovrebbero pensare agli interessi pubblici pensano invece agli interessi propri. Perché purtroppo c'è questa tendenza alla disonestà, questa tendenza alla malafede. Perciò nella vita non bisogna mai fidarsi di nessuno.
Questa è la spassomobile, la depressomobile è là dietro...
Nessun uomo davvero occupato è tuttavia mai stato molto depresso.
Non sono mai le circostanze esteriori, è sempre il sentimento interiore ‐ depressione, insicurezza, o altro ‐ che dà a queste circostanze un'apparenza triste o minacciosa.
Se non ti senti a tuo agio sul palco non ci metterai molto a deprimerti e ti convincerai di essere il peggior attore sulla faccia della terra, di essere negato per la recitazione, di essere un miserabile. E' una sensazione terribile.
Il vostro vero io non è depresso, e non lo è mai stato. Incamminandovi sulla via per ritrovarlo, farete di più che curare la vostra depressione: emergerete alla luce e vedrete la vita in modo nuovo.
Arranco. Avete presente il verbo arrancare? Arrancare: il lento, faticoso, deprimente, ma determinato procedere di un uomo che non ha più niente nella vita, tranne l'impulso di dover, semplicemente, continuare la lotta.
I migliori rimedi contro la depressione sono le buone azioni e dei bagni caldi.
La depressione manifesta se stessa con la mancanza di volontà.
È una recessione quando il tuo vicino perde il lavoro; è una depressione quando tu perdi il tuo.
Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell'uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.