Non c'è maggior successo che l'incontro piacevole tra due fallimenti.
La scuola deve insegnare ad analizzare e discutere i parametri su cui si reggono le nostre affermazioni passionali.
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
Ogni cultura assimila elementi di culture vicine o lontane, ma poi si caratterizza per il modo in cui li fa propri.
L'Ordine o lo si ride dal di dentro o lo si bestemmia dal di fuori; o si finge di accettarlo per farlo esplodere, o si finge di rifiutarlo per farlo rifiorire in altre forme; o si è Rabelais o si è Cartesio.
Certo ci sono bibliofili che collezionano a soggetto e persino leggono i libri che accumulano. Ma per leggere tanti libri basta essere topo di biblioteca. Il bibliofilo, invece, anche se attento al contenuto, vuole l'oggetto, e che possibilmente sia il primo uscito dai torchi dello stampatore.
Chi è soddisfatto non potrà mai essere mandato in rovina.
Ma se sei uomo, ammira chi tenta grandi imprese, anche se fallisce.
È fallita l'idea che un Paese si governa come un'azienda.
Sai qual è la tua più grande fortuna? Che io non sopporto il fallimento.
Abbiamo talmente terrore delle disfatte che quelle bugie, all'inizio pateticamente campate per salvare la faccia, piano piano il nostro cervello le elabora, le fa sue, le modifica fino a farle diventare verosimili.
La stagione del fallimento è il momento migliore per piantare i semi del successo.
E' la propria infanzia a determinare il nostro modo di affrontare il successo ed il fallimento.
Cerchiamo con tutti i mezzi possibili la perfezione, il risultato finale del nostro lavoro è una varietà impressionante di imperfezioni. Siamo sorpresi dalla nostra stessa versatilità nell'essere capaci di fallire in così tanti modi differenti.
Nessuna occupazione è seria, neppure quando l'ammenda per il fallimento è rappresentata da una pallottola in petto.
Falliscono coloro che, di fronte alle avversità della vita, le accolgono come limitazioni.