L'orrore della legge fa la maestà del giudice.— Victor Hugo
L'orrore della legge fa la maestà del giudice.
Inferno cristiano: fuoco. Inferno pagano: fuoco. Inferno maomettano: fuoco. Inferno indù: fiamme. A credere alle religioni, Dio è un rosticciere.
Sapete che cos'è l'amicizia? Si, essere fratello e sorella, due anime che si toccano senza confondersi, le due dita della mano. E l'amore? Oh l'amore, è essere due e non essere che una persona sola. Un uomo e una donna che si fondono in un angelo. È il cielo.
L'anima è piena di stelle cadenti.
Sapere, a volte sconcerta e spesso sconsiglia.
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
Le leggi, che pur sono o dovrebbon esser patti di uomini liberi, non sono state per lo più che lo stromento delle passioni di alcuni pochi, o nate da una fortuita e passeggiera necessità.
In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.
La legge è uguale per tutti. Basta essere raccomandati.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.
Fra due leggi opposte, tra due stabilimenti di usanze che hanno inconvenienti e vantaggi, bisogna consultar quale origine abbiano in natura e limitarli coi limiti fissati dalla natura medesima. Esempio il pensiero della posterità che le leggi limiteranno a sufficienza a due o tre generazioni.
La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla.
Per alcune cose è più facile ottenere una legalizzazione che una propria legittimazione.
La legge, nella sua solenne equità, proibisce così al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di elemosinare nelle strade e di rubare pane.
A vergogna degli uomini, si sa che le leggi del gioco sono le sole che dappertutto siano giuste, chiare, inviolabili e osservate.