L'orrore della legge fa la maestà del giudice.
Il riso è il sole, che scaccia l'inverno dal volto umano.
Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino.
Esser santo è un'eccezione; esser giusto è la regola. Sbagliate, mancate, peccate, ma siate giusti.
I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.
La più grande gioia della vita è la convinzione di essere amati.
Quanto alle leggi, attieniti a quelle antiche; quanto ai cibi, invece, consuma quelli freschi.
In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.
Le leggi inutili indeboliscono quelle necessarie.
La legge è fatta per la protezione dei bricconi.
Chi ha fatto la legge deve essere il primo ad ubbidire alla legge.
La legge deve esprimere l'aspirazione generale, promuovere l'utile di tutti, rispondere a un battito del cuore della Nazione. La Nazione intera deve esser dunque, direttamente o indirettamente, legislatrice.
La legge, nella sua solenne equità, proibisce così al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di elemosinare nelle strade e di rubare pane.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
A vergogna degli uomini, si sa che le leggi del gioco sono le sole che dappertutto siano giuste, chiare, inviolabili e osservate.
La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla.