Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.— Vincent Van Gogh
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.
Così il pennello sta alle mie dita come l'archetto al violino, e assolutamente per mio piacere.
Non posso cambiare il fatto che i miei quadri non vendono. Ma verrà il giorno in cui la gente riconoscerà che valgono più del valore dei colori usati nel quadro.
Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare.
Io non dipingo cose, ma soltanto i rapporti che le collegano.
Io credo in Michelangelo, Velasquez, e Rembrandt; nel potere del disegno, nel mistero del colore, nella redenzione di tutte le cose per mezzo della sempiterna bellezza, e al messaggio dell'Arte che ha reso quelle mani benedette.Amen. Amen.
La pittura per me è una questione privata.
Il Ventesimo secolo non era interessato né alle impressioni né alle emozioni, era interessato alle concezioni. E da questo è nata la pittura del ventesimo secolo.
Che cosa vana la pittura, ammirata perché assomiglia a cose di cui non ammiriamo affatto gli originali!
La pittura è una cosa privata; si lavora solo per pochi.
Se il pittore non disprezza la pittura, paventi di fare una tela che valga più di lui.
Il pittore dà un'anima ad una forma, il poeta invece dà una forma ad un sentimento e ad un'idea.