Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.— Vincent Van Gogh
Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.
Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo che gli è riuscito male.
Se senti una voce dentro di te che dice 'non puoi dipingere', allora a tutti i costi dipingi e quella voce verrà messa a tacere.
Penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?
Guardare alle stelle mi fa sempre sognare, semplicemente come quando sogno sui punti neri che rappresentano le città e i villaggi in una mappa. Perché, mi chiedo, i puntini luccicanti del cielo non dovrebbero essere accessibili quanto i puntini neri sulla carta della Francia?
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
Viene un momento in cui qualcosa si spezza dentro, e non si ha più né energia né volontà. Dicono che bisogna vivere, ma vivere è un problema che alla lunga conduce al suicidio.
Viviamo nella paura, ed è così che non viviamo.
Vivere è l'infinita pazienza di ricominciare.
E vissero per sempre felici e contenti. Avrebbe voluto sapere che cosa succedeva davvero, dopo.
L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime.
Così noi viviamo, per sempre prendendo congedo.
Vivere: è pugnare con gli spiriti mali del cuore e del pensiero. Scrivere: è tenere severo giudizio contro sé stessi.
Può capitare di vivere senza "esistere".
Spesso il vivere bene consiste proprio nel non vivere a lungo.