Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
Moriamo ogni giorno: ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Per molti fu causa di timore l'essere temuti.
È grande di animo chi nelle cose seconde è moderato.
Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.
Bisogna vivere con semplicità e pensare con grandezza.
I giovani credono di vivere in eterno e perciò assecondano ogni pensiero e ogni desiderio. I vecchi si sono già accorti che da qualche parte c'è una fine, e che tutto ciò che si possiede e si fa per sè soli, alla fine cadrà in una fossa.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
Gli uomini traggono maggior vantaggio dal permettere a ciascuno di vivere come gli sembra meglio che dal costringerlo a vivere come sembra meglio agli altri.
Affronta ogni giorno come fosse l'ultimo, ma vivilo come fosse il primo.
Per vivere nel mondo è necessario prendere con sé una grande provvista di previdenza e d'indulgenza: la prima ci preserva da danni e perdite, la seconda da liti e brighe.
Prima bisogna vivere, e dopo si può filosofare.
Vivi per essere la meraviglia e l'ammirazione del tuo tempo.
Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.