Vivere bene è meglio che vivere.
Il discorso falso trae le mosse da una falsa premessa.
Il saggio impara molte cose dai suoi nemici.
A ragione definirono il bene: ciò a cui ogni cosa tende.
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
Se dipende da noi compiere le azioni belle e quelle brutte, e analogamente anche il non compierle, e se è questo l'essere buoni o cattivi, allora dipende da noi l'essere virtuosi o viziosi.
Dovremmo vivere semplicemente, in modo che altri possano semplicemente vivere.
Che gusto c'è a vivere se non ci si può sentire vivi?
Vivi con gli dei. Perché infatti vive con gli dei chi costantemente mostra loro di essere intimamente soddisfatto di ciò che gli hanno assegnato.
Desidera non tanto di vivere a lungo quanto di vivere bene.
Vivere è come scalare le montagne: non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro, perché, se è rimasto indietro, significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.
Vivere è una malattia a cui il sonno viene una volta al giorno a recare un po' di sollievo. Questo però è solo un palliativo: il rimedio è la morte.
Certe persone vivono in lotta con altre, con sé stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai.
Vivere significa sempre tendere in avanti, verso l'alto, verso la perfezione, e raggiungerla.
Si vive una sola volta. E qualcuno neppure una.