La morte pareggia tutto.— Lucio Anneo Seneca
La morte pareggia tutto.
Noi siamo l'uno per l'altro un teatro sufficientemente grande.
Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.
Mi spezzerò, ma non mi piegherò.
L'ora del destino varia da uomo a uomo, ma non tralascia nessuno: l'animo stia all'erta, senza mai temere l'inevitabile, aspettandosi sempre l'incerto.
Vivi in modo da non avere segreti nemmeno per i tuoi nemici.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Di morte mangerai, che mangia gli uomini, e il morir finirà, morta la morte.
Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La morte mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.
Darei la vita per non morire.
L'importante è che la morte mi colga vivo.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
Spero che l'uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?