Il denaro, come la droga, uccide mentre promette metamorfosi da sogno.
È una disgrazia per un bambino o per un adolescente sapere di essere ricco e poter soddisfare ogni desiderio dipendente dal denaro. In questi casi diventa impossibile misurare le proprie forze e le proprie capacità. Tutto si riduce al chiedere, immediatamente seguito dall'avere.
Il periodo adolescenziale, in maniera particolare oggi, manca della percezione del futuro.
La solitudine è una pace inaccettabile.
Io non so se il tempo presente ci ha donato grandi benefici, di sicuro ha inventato un sacco di paure.
Le persone che stanno con voi in casa hanno bisogno di attenzione, non datela mai per scontata, vanno seguite, ascoltate: questo è rispetto umano.
Occuparmi di denaro mi ha aiutato a schivare la vita.
Fa molto il denaro, molto bisogna amarlo, rende l'infame uomo fidato, da rispettare, fa correre lo zoppo, il muto fa parlare; chi non ha le mani bene lo riesce a prendere.
Il denaro è come un braccio o una gamba: o lo usi o lo perdi.
Pecunia non olet. (Il denaro non puzza).
Per disprezzare il denaro bisogna averne, e molto.
Il denaro, del quale si dice tanto male, svolge almeno una funzione benefica: quella di distrarre dalle miserie del cuore.
Il denaro non riuscirà mai a ripagarci per ciò che noi facciamo per lui.
Diciamo le cose come stanno: è bello avere del denaro anzitutto per gli agi che procura, e più ancora per l'impressione di sicurezza con cui ci libera da ogni imbarazzo e ci tranquillizza.
Quando il denaro non serve a far godere la vita, è cosa senza valore.
Con i soldi, come con un falso concetto di libertà foriera di guadagni più gli interessi, compri solo la realizzazione del desiderio, mai il desiderio. È come mandare in viaggio un tuo ritratto al tuo posto, non sei né via né più a casa.